mercoledì 23 novembre alla S.O.M.S. di Racconigi
E’ curioso come un volto sia a modo suo come la copertina di un libro.
Un volto, inteso come un ritratto, è un romanzo, un mondo in cui si vive, si gioisce e si soffre.
Esistono poi alcuni ritratti che rappresentano il loro tempo, di più, che diventano icone stesse del tempo e del pensiero in cui sono stati realizzati.
Ed ecco che parliamo di capolavori, che attraverso uno sguardo, un sorriso accennato, l’assenza o la presenza di uno sfondo ci parlano da lontano.
E poi c’è dell’altro.
L’infinità di livelli di lettura di un ritratto è sorprendente.
Chi l’ha realizzato, l’autore, la sua personalità, la sua vita.
Chi è raffigurato? A volte conosciamo perfettamente l’identità dei personaggi dipinti, a volte sono assolutamente sconosciuti e questa caratteristica, se possibile, li rende ancora più grandi e immortali ai nostri occhi.
Quando? Le epoche lasciano tracce indelebili nella produzione artistica…
Le storie dell’arte, racchiuse in dieci ritratti di donna, ci faranno viaggiare nel tempo e nello spazio e come una scatola cinese racchiuderanno nuove storie nelle storie, rimandi dei personaggi, e delle vite dei loro autori. Una storia che ne racchiude altre, di cui l’ultima èla raccolta di ritratti di “Sguardi” di Alex Astegiano per i quindici anni di Mai+Sole.
Nella costruzione di questo percorso narrato vorrei cercare di cogliere appieno il fil-rouge che in maniera straordinaria collega i dipinti facendone, anche per questo motivo, delle pietre miliari della storia dell’arte.
Ogni storia è straordinaria esattamente come ogni donna raffigurata lo è.