TRILOGIA IBRIDA, l’horror. Cosa ci fa paura

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7 novembre: Trilogia “ibrida” secondo appuntamento. I generi. l’Horror, il “gotico e il romanticismo”.

 

Come la cominciamo questa storia sull’horror, sicuramente con la grande paura di ciò che è oscuro

Come sottotitolo misi la parola romantico… scoprii che i confini si possono valicare e vi assicuro che stasera ho quasi oltrepassato il limite… ma non anticipo niente, sappiate che a digfferenza della volta scorsa questa sarà una cascata di immagini e spero che riuscirò a stupirvi…

 

Il sublime (dal latino sublimis, oppure nella variante sublimus, composto da sub-, “sotto”, e limen, “soglia”[1]; quindi propriamente: “ciò che è al limite” oppure “che giunge fin sotto la soglia più alta”) è una categoria estetica risalente all’antichità classica, successivamente ripresa dal Romanticismo.

Nell’idea di Burke è sublime “tutto ciò che può destare idee di dolore e di pericolo, ossia tutto ciò che è in un certo senso terribile o che riguarda oggetti terribili, o che agisce in modo analogo al terrore”; il sublime può anche essere definito come “l’orrendo che affascina” (“delightful horror”)

Il sublime è legato al terrore, e il terrore è tanto più terribile se legato alla paura peggiore per l’uomo, ossia la morte. Questo sentimento di terrore però non deve essere vissuto in prima persona, in quanto non sarà più sublime ma paura vera e propria. Quindi è necessario che il fenomeno terribile sia lontano da noi, che siamo invece al sicuro.

 

Tutto ciò che è oscuro, sotterraneo, la notte e i suoi demoni, ciò che sta sotto la soglia… il sonno della ragione genera mostri, come diceva Goya…

#Goya #gotico #vampiri

 
 
 
 
 
 

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